Il potere del data driven marketing: come conoscere i tuoi clienti

Il marketing data-driven, cioè guidato e ottimizzato attraverso i dati, nasce insieme alle piattaforme di CRM, grazie alle quali la conoscenza dei consumatori è diventata sempre più accurata e analitica. Sapere chi sono i clienti che prediligono i nostri prodotti, e quelli che invece sono più critici, è un’informazione indispensabile per orientare la strategia commerciale. E le azioni che sceglieremo di intraprendere attraverso il data driven marketing sono esse stesse fonte di ulteriori informazioni sui clienti, con il pregio irrinunciabile di essere molto aggiornate e raccolte in contesti diversi rispetto al negozio fisico o digitale. Il marketing infatti esce dai confini ristretti del sito aziendale e della email diretta per aprirsi a media diversi, dai motori di ricerca ai social media (programmatic ad). Diventa dunque uno strumento efficace per approfondire in real time la conoscenza del cliente. Purché sia gestito efficacemente in modalità data driven, nel rispetto della privacy e dell’etica, temi ai quali i consumatori sono diventati molto sensibili e attenti.

 

Infinite opportunità del data driven marketing

L’enorme potere del data driven marketing deriva dal suo stesso DNA, cioè la combinazione dinamica di tre elementi: i dati, la creatività e i media sui quali viene diffuso. In era pre digitale la comunicazione commerciale era molto meno mirata di oggi, i media erano relativamente pochi, la stampa, la radio, la Tv, l’out of home, le campagne erano statiche e i tempi di adattamento o cambiamento lunghi. Il data driven marketing è uno strumento capace di dominare tutti e tre gli strumenti del marketing, la creatività, i dati e i media, in modo che le informazioni che arrivano da un ambito possano entrare in relazione con quelle presenti o fornite da altri ambiti, e tutto possa contribuire a costruire, anche in tempo reale, il messaggio più adatto per un target definito in un lasso di tempo determinato, su uno o più media individuati come utili. Un meccanismo che si auto-alimenta, che si affina progressivamente e che arricchisce ogni ora il database a disposizione dell’azienda con informazioni utili a prendere decisioni strategiche. Content marketing, social media marketing, advertising digitale, sito web aziendale o del brand, motori di ricerca (Seo), email marketing, conversational marketing (chatbot e messaging) sono i canali principali del dominio digitale, cui si intersecano i canali tradizionali con i quali creare continuità nei concetti e nell’acquisizione delle informazioni. Una conoscenza dei clienti, attuali o prospect, che finalmente si lega al contesto in cui la persona interagisce, e al momento specifico, non è quindi un dato assoluto, ma relativo, molto più complesso ma anche potenzialmente ricco di opportunità, a conto di saperle riconoscere e sfruttare.

 

Il valore della reportistica

Secondo l’indagine Marketing Report HubSpot 2020, il 52% dei professionisti del marketing ha adottato una reportistica in grado di determinare l’impatto sui profitti di ciascuna azione di marketing. C’è ancora margine per fare la differenza e dotare la propria impresa di questo strumento di analisi, non solo per ottimizzare le proprie campagne di comunicazione commerciale dal punto di vista dell’efficacia, ma anche per ottenere migliori risultati con il proprio budget. Considerando la fase di emergenza che il mercato sta affrontando, è evidente che si tratta di un momento cruciale per fare investimenti.

Se è vero, come sostiene ancora HubSpot, che oltre il 60% degli addetti marketing ha verificato un incremento nel costo di acquisizione di nuovi clienti negli ultimi 3 anni, allora l’efficienza e la flessibilità, il costante flusso di informazione e la possibilità di quantificarne l’efficacia che caratterizzano il marketing data driven saranno sempre più strumenti indispensabili per le aziende che desiderano comunicare efficacemente con i propri clienti. Una comunicazione basata su una conoscenza capillare, che migliora giorno dopo giorno, ora dopo ora, e che diventa patrimonio storico e attuale dell’azienda.

 

{{cta(‘c845853c-c45f-49e6-b340-7319f38407e2′,’justifycenter’)}}